Quante storie nei quartieri milanesi di CCL. Troppe e troppo belle per rimanere per pochi. A raccontarle sono le voci dei soci, degli abitanti, dei professionisti dell’abitare le cui vite si sono in qualche modo incrociate con CCL e i suoi valori identitari, fatti di condivisione, partecipazione e apertura verso gli altri. Storie incredibilmente ordinarie in cui ci si immerge per ritrovarsi tra le vie di Milano o meglio ancora se ne scoprono i segreti per la prima volta.
INSIEMI è il progetto ideato e realizzato da CCL che fa vivere i Quantieri di Milano (quartieri + cantieri) attraverso le voci della gente e le testimonianze dell’abitare cooperativo. Ascoltale nel podcast e leggile nell’instant book.
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Trailer. Dal 23 febbraio ascolta INSIEMI
«Abitare a Milano. Sentire la città, vivere con la città, restare nella città. È un sogno possibile? Ed è per tutti o… per pochi? E soprattutto, questo sogno, è realizzabile?»
Ascoltalo anche su:
1.1 Lambrate è blues – COHABITAT LAMBRATE, dove la nuova socialità è di casa.
Un salto di qualità nel rapporto persone-casa-territorio in un quartiere denso di storia e di storie, raccontate dalla voce di chi lo ha vissuto, lo vive e lo vivrà. Da Fabio Treves, il Puma di Lambrate, all’inquilino del sesto piano di via Pitteri, tra murales, negozi, abitazioni e spazi comuni, in questo episodio scopriamo di un progetto che stimola la comunità.
1.2 Il condominio ha un’anima – COHABITAT LAMBRATE, dove la nuova socialità è di casa.
Al centro del quantiere ci sono le persone: partecipano, condividono e si tramandano una storia per diventarne protagonisti, come da quarant’anni succede «al Cesare e al Vincenzo», memoria storica di Lambrate. Il bello di Lambrate è nei loro racconti, così come in quelli degli architetti e nella visione di un nuovo concetto dell’abitare.
2.1 Una fiera periferia – ZOIA, l’architettura delle relazioni.
Ripartire dalle periferie e dalla rigenerazione urbana è uno dei temi caldi che impegnano da anni le città europee, Milano compresa. La costruzione di comunità e la restituzione di ricchezza umana attraverso esperienze che partono dal basso sono fondamentali: vivere il collettivo e conoscersi per integrarsi maggiormente. È una delle tante sfide alla base del progetto abitativo di CCL in via Fratelli Zoia, un esempio di “economia circolare” applicata al quartiere, qui raccontata dalle voci dei protagonisti.
2.2 La cooperazione scende in piazza. – ZOIA, l’architettura delle relazioni.
Seconda tappa a Quarto Cagnino per raccogliere le voci di chi vive e frequenta il complesso residenziale di Zoia. Si riparte da Piazzale della Cooperazione: è giorno di mercato in quel grande spazio aperto a tutti dove Luca, inquilino proprietario, ha perfino sognato di parcheggiare un… aereo. Perché succedono cose che mai sospetteresti a Zoia. Per esempio, che solo a un centinaio di metri ogni anno a maggio arrivino le lucciole a illuminare la storia di questa fiera periferia che rifugge tutti i cliché… Non a caso a progettare Zoia, dentro e fuori, col cuore e con la mente, sono stati un giovane architetto e un Supergiovane. Si, proprio quel Supergiovane… Ascoltiamolo!
3. Vivere i Navigli. Abitare i Navigli. – TICINESE 87, un’oasi di pace dentro la movida
Chi non ha mai sognato almeno per un minuto di vivere sui Navigli milanesi? Il viaggio per CCL di Valentina, giornalista all’inseguimento di belle storie di Milano, prosegue in uno dei luoghi più amati della città per capire se “viverlo” può significare anche “abitarlo”. Lo scoprirà grazie alle testimonianze dei soci e dei progettisti di Ticinese 87, il complesso residenziale che rappresenta un unicum per la Cooperativa, raccogliendo anche le emozioni di chi nei Navigli ritrova la vera anima di Milano. Si comincia con un caffè con l’Angelo dei Navigli, mentre i bambini in canoa scorrono felici sull’acqua che lambisce la Ripa di Porta Ticinese tanto cara ad Alda Merini…
4. La cooperazione nasce sul territorio. PERO, case per la comunità con la comunità
Può l’hinterland milanese “far scuola” alla città? Succede a Pero, alla periferia sud ovest di Milano. Là, dove sui resti bonificati della raffineria da quattro tonnellate di petrolio l’anno è nata l’area Expo che presto si trasformerà in Mind, l’Innovation District di Milano. Là, dove si abita, si vive e si lavora anche grazie all’impegno della Cooperativa Don Ghezzi, che in CCL è diventata la cooperativa storica, il modello da seguire. Valentina arriva in paese con la metro rossa, penultima fermata prima del capolinea di Rho Fiera, per indagare il senso della cooperazione che nasce sul territorio grazie alle persone che lo vivono da una vita. Si parla di valori, visioni, case e lavoro e di come l’acquisto di una casa può partire da… un auto del colore sbagliato.
5. Un condominio e un quartiere a misura di famiglia. COLUMELLA 40, dove coltivare sogni e custodire ricordi
Maggio 2022: l’ingresso negli appartamenti dell’elegante intervento di via Columella, è preceduto da un messaggio molto speciale che comincia così: «Cari Qui Quo Qua?»… Ma come, siamo forse a Paperopoli? No, no… guardatevi bene intorno, questa è decisamente Milano, storicissimo quartiere Precotto. Dietro l’angolo c’è viale Monza e non la 313 di Paperino! Ma nel suo augurio di buona vita per le nuove famiglie, il presidente della cooperativa non può fare a meno di rivolgersi ai tre gemellini nati con il condominio, con il pensiero rivolto al futuro. Giovani coppie con figli, sorelle e cugini, nonne che si ricongiungono ai nipoti: le nuove famiglie sono pronte per integrarsi in un quartiere dalla forte identità, costruita sulla memoria di quelle storiche, per continuare a scrivere una bella storia di comunità. Perché… «ti te se no de Precott», ma puoi diventarlo. Eccome!
6. Come trasformare gli imprevisti in opportunità. ARGELATI 39, dove sbocciano i superpoteri
Supergiovane, il supereroe degli Elii sotto cui si nasconde l’architetto Luca Mangoni, sostiene che è stato fatto il passo più lungo della gamba. Per fortuna, aggiunge. Ma per andare dove? E per far cosa? Innanzitutto, il luogo: Milano, via Argelati. Tra la movida e il west, avrebbe forse cantato Guccini. Un territorio cerniera tra il centro e le periferie del capoluogo lombardo. Un luogo storico, dove l’acqua sembra scorrere nelle vene del quartiere: i Navigli, la roggia Boniforti, i vecchi mulini, la storica piscina comunale… Lì, è nato l’ intervento di CCL di via Argelati 39 che, per vedere la luce, su quelle acque ha vissuto una vera epopea: tre diversi progetti architettonici, vincoli regionali ambientali legati ai Navigli, diktat dalla Soprintendenza, lungaggini burocratiche, il Covid. Sembrava una missione impossibile. E, invece… non solo il complesso di Argelati oggi è più vivo che mai ma è diventato un progetto apripista per una nuova idea “di fare casa a Milano” e, non cosa da poco, ha anche dato la sede al Centro Formazione Supereroi dedicata ai giovani. Perché come dice Alessandro Maggioni, presidente del Consorzio: «Quando il gioco si fa duro, allora lì… ci si diverte!». Usando i superpoteri della pazienza, della fiducia (è un po’ di tigna).
7. La socialità, giorno dopo giorno. STADERA, dove si cuciono relazioni gentili..
Eccoci nel quartiere di Stadera, tra i Navigli e il Gratosoglio, un piccolo agglomerato popolare e multiculturale che può contare su una strategica fermata della linea verde della metropolitana collegata con il centro della città, ma soprattutto sulla decennale vocazione per la materia sociale dei cittadini che lo abitano. Gli spazi di partecipazione civica e di offerta culturale e solidale in questa zona costituiscono una rete che comprende più di una trentina di associazioni sul territorio dove spicca, a far da collante, la biblioteca civica situata nel Parco della Chiesa Rossa, un vero punto di riferimento per gli abitanti del quartiere che sono impegnati a cucire relazioni anche grazie a un altro ‘centro nevralgico’ che, incredibilmente, si trova al centro del cortile di quattro storici condomini di edilizia popolare: le Quattro Corti di Stadera. È proprio qui, grazie alle cooperative Solidarnosc di CCL e Dar=casa, che nel 1999 prende vita un progetto rivoluzionario e purtroppo mai replicato, dove il mondo cooperativo ha ristrutturato degli alloggi di Aler, rimettendoli nel mercato a canone calmierato, e preoccupandosi anche della componente umana. Attenzione ai costi della vita di chi abita queste case, quindi, ma anche a come migliorarla attraverso spazi e iniziative in cui ognuno può fare la sua parte, favorendo le relazioni sociali e innescando un un processo di cura e rispetto per la comunità. E allora, ascoltiamo insieme le voci di chi la vive questa comunità, e di chi la costruisce – giorno dopo giorno -, voci come quella della milanesissima signora Maria, 78 anni portati con grinta, quella entusiasta di Everlyne, keniota mamma di tre bambini nati in Italia, o quella emozionata di Falli, che dopo la traversata su un barcone dalla Libia, ha trovato casa e lavoro grazie alle Corti.
8. Tra Bovisa e Dergano l’utopia diventa realtà LA CASA ECOLOGICA, l’edificio che respira.
L’avreste mai immaginato? Cinecittà sarebbe potuta nascere al confine tra i quartieri di Bovisa e Dergano. È su questi terreni, infatti, che agli inizi del secolo scorso nasce la Milano Film, diventata in seguito Armenia Film, una casa di produzione da cui prende vita il primo lungometraggio d’Europa. Ma durante il Ventennio fascista il set dell’industria cinematografica italiana si sposta a Roma e i sogni di gloria e di celluloide della scena milanese s’infrangono. Per lasciar posto, su quei luoghi e 60 anni dopo, a un altro sogno coltivato da cittadini che desideravano dare una nuova possibilità a quella periferia degradatissima, a nord ovest di Milano. Inseguendo con caparbietà un’idea di vita, quasi utopistica per i tempi, che prevedeva il benessere dell’abitare, il benessere delle relazioni, l’ecologia dell’abitare, quel sogno lo realizzano nel 1989 quando nasce la cooperativa La Casa Ecologica. Insieme a Bovisa 90, cooperativa gemella, e grazie alla “mediazione culturale” e pratica di CCL, daranno vita all’innovativo e pioneristico complesso abitativo di via Candiani conosciuto come La Casa Ecologica, e al meraviglioso parco che lo circonda, 10mila quadrati di verde, l’ex terreno dell’Armenia Film, da vent’anni curato dai condomini e al servizio di tutto il quartiere. Quartiere ad alta vivibilità e ad altissimo tasso di iniziative sociali promosse dalla rete di cittadini, preoccupati solo da una variabile: la gentrificazione.
9. Dentro e fuori: un crocevia di connessioni. PICHI12, dall’ordinario allo straordinario
È una storia ancora tutta da scrivere quella dei soci e freschi inquilini di Pichi12, il terzo intervento di CCL in area Navigli, nella zona che un tempo ospitava l’ex Sieroterapico e che guarda verso l’Alzaia Naviglio Pavese e corso San Gottardo. Ma ciò che si apprestano a far diventare racconto della loro quotidianità – e qui la famiglia di Gibba, il deejay di Radio 105 socio della primissima ora, ha già tantissimo da dire – poggia su basi solidissime, nonostante tutto sia nato da un… buco. Ovvero, lo spazio interrato di un’autorimessa già esistente. Le solide fondamenta che a mano a mano hanno riempito il vuoto si devono soprattutto alle sorprendenti connessioni che si sono create tra tutti gli attori che hanno contribuito alla progettazione e alla costruzione di Pichi, compresa la tradizionale complicità di CCL con NoiCoop e SSA. Inoltre, il rapporto che si è creato con il quartiere vale un approfondimento, ed è già una bella storia da raccontare, a partire dalla condivisione progettuale con la nuova Accademia di Belle Arti Naba che ha portato, grazie a un contest tra gli studenti, alla realizzazione di uno spettacolare murale che riassume perfettamente il “mood” di un modello abitativo che parla di storia, futuro e relazioni umane.
E a proposito di belle storie: guest star dell’episodio è l’autrice di “Le cose che salvano” Lorenza Gentile, che in questi luoghi ha ambientato il suo best seller scritto per Feltrinelli.
10. La cooperazione è una conquista – PIRANESI 18, dove passato e futuro si fondono.
Nell’area che circonda via Piranesi, fortemente radicata nell’immaginario dei milanesi per la presenza dello storico Palazzo del Ghiaccio, da qualche anno è in corso un processo di rigenerazione urbana importante: gli spazi polifunzionali dei Frigoriferi Milanesi e il Centro per l’Arte Contemporanea, il Parco 8 marzo, il progetto di ARIA all’ Ex Macello, la Beic – Fondazione Biblioteca Europea di Informazione e Cultura, solo per citare alcuni dei progetti già operativi e altri work in progress. In questo contesto si inserisce l’intervento di Piranesi18 su un terreno che fino al 2017 comprendeva grandi edifici industriali dismessi, destinati alla demolizione, in cui campeggiava un edificio anni Venti. Il Consorzio ha scelto di dialogare con la memoria della città anziché rimuoverla, mantenendo in vita il palazzo storico. Ne ha ricostruito il fronte sulla via Piranesi e completato quello incompiuto in continuità con quello d’epoca, rendendo gli interni a uso residenziale a cui si sono aggiunti, oltre il cortile interno, quelli delle due torri moderne realizzate ex novo. I primi soci hanno ricevuto le chiavi degli alloggi a fine 2023, dopo una relazione con il quantiere durata 6 anni. Il loro racconto appassionato, accompagnato da quello degli assistenti della Cooperativa, testimonia come attraverso la decennale esperienza del Consorzio sia possibile conquistare la fiducia di persone digiune di spirito cooperativo e invita anche a riflettere sul tema della speculazione nei progetti di edilizia libera.
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