Lo spirito cooperativo di Argelati 37
Qui risiede il futuro di una comunità
Un’iniziativa “epica”; nata nel 2012, passata attraverso innumerevoli peripezie – tre progetti fatti e rifatti, una trentina di assemblee, una rescissione del contratto con l’impresa – che ha visto una grandissima coesione di tutti i soci abitanti che non hanno mai perso né la forza d’animo né, soprattutto, la fiducia nella cooperativa e in CCL.
Il nuovo complesso sarà dotato di spazi comuni destinati a favorire una cordialità fertile tra condomini e la condivisione di progetti destinati agli abitanti, oltre a un locale portineria. Il progetto prevede interventi di urbanizzazione che riguardano le opere stradali per riconfigurare l’intersezione tra via Argelati e via Carlo Torre con attraversamenti pedonali e ciclabili, un nuovo marciapiede, una pista ciclabile, segnaletica, illuminazione pubblica e spazi verdi. Si realizzerà inoltre una piazza privata a uso pubblico in corrispondenza dell’ingresso pedonale e della portineria dello stabile.
Nel complesso Argelati 37 ci si rende subito conto che è già presente il futuro di una comunità. Un tesoro, come direbbe Arendt, cui ora sappiamo dare finalmente un nome. Quello che accade in via Argelati 37 ben si esprime con la metafora della rifioritura. È impressionante quanto le esperienze di cooperazione si susseguano con naturale continuità e facciano da specchio alla comunità che la esprime.
Con l’associazione NoiCoop e i residenti di Argelati 37 si sono iniziate a identificare funzioni e attività delle sale comuni, con l’obiettivo di costruire un regolamento d’uso, che accompagnerà quello condominiale. Il primo passo è stato sottoporre ai residenti un primo questionario, il prossimo sarà lavorare con gruppi di interesse. Nello spazio privato convenzionato ad uso pubblico con affaccio sulla piazza troverà sede l’associazione “CFS – Centro Formazione Supereroi”, impegnata a organizzare corsi di scrittura per i ragazzi delle scuole e del quartiere.
Ma c’è un altro aspetto che rende particolarmente significativa e avvincente questa esperienza: è la mobilitazione collettiva dei nostri soci. Qualcuno di essi, colpito economicamente e lavorativamente dalla pandemia, concordando con le decisioni dell’assemblea di incrementare alcuni costi, ha sommessamente chiesto di provare a immaginare qualche dilazione di pagamento per chi, facendo fatica, volesse restare – grazie alla cooperativa – a vivere nel quartiere dove è nato e vivono la sua famiglia, i suoi figli e i tanti affetti (la cooperativa è, infatti, un antidoto alla cosiddetta “gentrification” – il fenomeno che cambia l’aspetto delle nostre città).
Una delle nostre assistenti alla cooperativa, incontrando alcuni soci che non avevano problemi economici, ha raccolto le loro disponibilità ad anticipare i versamenti così da alleggerire le esigenze finanziarie della cooperativa e aiutando chi è in affanno.
Questo è il vero, profondo, lascito della cooperazione: insieme ce la si fa, sempre. E, in fondo, le fatiche aiutano a essere migliori.
Insomma, questo è il nostro carattere distintivo: l’umanità come fattore di impresa per fare case belle dentro e fuori, aperte alla città, legate al quartiere e – soprattutto – a costi giusti.
Questa è l’anima delle cooperative di CCL.